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F.Mozzecane: Nazionale U16 e debutto in B. Letizia corona un sogno a 14 anni
Nazionale U16 e debutto in B. Letizia corona un sogno a 14 anni: «Un batticuore lungo cinque giorni»
Esordio in serie B a 14 anni. Poi via, di corsa in Nazionale under 16. Cinque giorni di emozioni, dipinte di gialloblù e di azzurro. Cinque giorni di pelle d’oca, vissuti tra una sportellata e l’altra con le attaccanti dell’Unterland Damen, e lo stage nella capitale alla corte del ct Massimo Migliorini. «È stata una settimana quasi perfetta, però molto dura. Dico quasi perché da Roma sono tornata abbastanza stanca». Letizia Malvezzi sorride. La battuta ce l’ha pronta, anche se sta affrontando l’intervista numero uno della carriera. La felicità gliela si legge in volto: dal 20 al 24 novembre, il difensore della Fortitudo Mozzecane ha coronato due sogni che aveva nel cassetto da tempo.
EMOZIONE AZZURRE. Il treno parte presto, di prima mattina. I pensieri sono divisi tra il debutto in serie B del giorno precedente e lo stage azzurro che la terrà occupata fino al giovedì. Letizia, accompagnata da papà Massimo, giunge nella capitale verso le 10:30, con tanta voglia di cominciare la nuova avventura. «Un’esperienza molto, molto bella – racconta Malvezzi -. Abbiamo svolto doppi allenamenti quotidiani, poi test atletici su velocità e resistenza. E, per concludere, durante la mattinata finale abbiamo fatto una partitella tra di noi. Io mi sono trovata bene: ho ritrovato ragazze che avevo già conosciuto al raduno di Norcia (in Rappresentativa nazionale under 15, l’estate scorsa, ndr), mentre con altre ho stretto amicizia». Una curiosità: prima di Letizia, l’ultima calciatrice della Fortitudo ad essere stata convocata da una Nazionale fu Zoe Caneo, chiamata in under 17 nel 2011. Un’assenza di gialloblù «azzurre» durata cinque anni. «È un onore ma pure una responsabilità – ammette Malvezzi -. Indossare la divisa della Nazionale è davvero un orgoglio: i colori del proprio Paese vanno portati con rispetto, dimostrando in ogni momento di meritare quella maglia».
GRINTA E CORAGGIO. Di nozioni ne ha assimilate, sia a livello tecnico che di mentalità. Letizia ha lavorato duro ed è felice: «Questa esperienza mi ha arricchito parecchio: il ct e il suo staff ci hanno spiegato tanti aspetti tattici e dato consigli per essere brave calciatrici, che desidero usare per comportarmi al meglio con la Fortitudo. In campo occorre infatti scendere con grinta, determinazione e coraggio. Migliorini? Un tecnico preparato, disposto a parlare sempre con noi ragazze e a chiarire i nostri dubbi. Lo confesso: durante lo stage mi è venuta la pelle d’oca in più di un’occasione».
A CASA TUTTI FELICI. La famiglia è commossa e fiera. A cominciare da papà Massimo e mamma Stefania, «ma anche i miei fratelli (Alessio e Stefano, ndr), i miei nonni e persino i miei compagni di scuola». La notizia della convocazione in under 16, Malvezzi l’aveva ricevuta sul cellulare mentre era a casa. «Quando ha saputo la bella novità, mia madre ha cominciato ad urlare dalla gioia e mi ha abbracciato – ricorda Letizia -. Anche mio padre era contentissimo: si è complimentato e mi ha dato qualche suggerimento utile, visto che pure lui è un allenatore. Ecco, desidero ringraziarlo per tutti i sacrifici che fa per me: papà mi ha trasmesso la passione per il calcio e mi ha sempre accompagnato di qua e di là».
L'ESORDIO IN SERIE B. Un passo indietro. Perché prima dello stage azzurro c’è stato il debutto in serie B a far sognare il giovane difensore gialloblù. Domenica 20 novembre: la Fortitudo affronta l’Unterland Damen a Cortina sulla Strada del Vino e il ruolo di terzino destro è scoperto a causa degli infortuni di Valentina Sossella ed Elisa Fasoli. Mister Fabiana Comin non ci pensa due volte e punta decisa su Letizia. «Appena mi hanno detto che avrei giocato io, avevo un po’ di ansia e mi tremavano le gambe». La partita comincia, Malvezzi mostra subito la grinta giusta. Qualche errore capita ma non importa: le compagne la coccolano e lei ci mette tutto l’impegno possibile. «Con il passare dei minuti ho acquisito maggiore fiducia e sono riuscita a stare più tranquilla – confessa -. Debuttare in serie B, per di più a 14 anni e da titolare, è una grande emozione: ringrazio il tecnico per la fiducia che ha avuto in me e le altre ragazze per il sostegno e l’incitamento costante. Non solo: sugli spalti, i nostri tifosi continuavano ad incoraggiarmi e questo mi ha trasmesso serenità e carica. Inoltre, sono felice di aver preso parte alla prima vittoria della squadra in campionato (0-3, ndr)».
PRIMO «GIALLO»: «MI SERVIRÀ». L’intensità della serie B l’ha conosciuta immediatamente. Tempo sedici minuti e l’arbitro le sventola davanti il primo cartellino giallo della carriera per un fallo sulla trequarti difensiva. «Quella ammonizione mi servirà da lezione e mi ha permesso di entrare in fretta nello spirito del torneo: qui nessuna si risparmia, bisogna prestare sempre attenzione e lottare su qualsiasi pallone».
LA PIÙ GIOVANE DELLA FORTITUDO. Malvezzi è la calciatrice più giovane della rosa della Fortitudo. Nata il 19 dicembre 2001, Letizia sta disputando la sua terza stagione in maglia gialloblù: l’annata iniziale l’ha passata a farsi le ossa nella categoria esordienti, la scorsa è stata divisa a metà tra esordienti e Primavera, «in cui ero titolare», e ora eccola in prima squadra a disposizione di mister Comin. Le tappe, insomma, le sta bruciando in fretta. «Vivo la situazione con calma, ho legato con l’intero gruppo e voglio continuare a migliorare e a giocare allo sport che amo – precisa lei -. Certo, quando sono arrivata nel 2014 non mi sarei mai aspettata di provare tutte queste emozioni. Il mio punto di riferimento al Mozzecane? Francesca Salaorni: è un bravo difensore e un esempio di grinta».
«IL SOGNO? ANCORA LA NAZIONALE». Cinque giorni sull’onda della passione. Con il pallone come migliore amico. Il batticuore l’ha gestito con carattere, Letizia, «grazie all’appoggio della famiglia, delle compagne e dell’allenatore». I piedi sono ben saldati a terra. Le idee per il futuro sono già chiare: «Desidero divertirmi, crescere il più possibile, dare sempre il massimo e mi piacerebbe, un giorno, vestire di nuovo la divisa della Nazionale».
Matteo Sambugaro
Foto: Graziano Zanetti Photography