L’emergenza sanitaria ha messo in grave crisi tutto il mondo dello sport. A fare le spese del lungo stop anche e soprattutto il beach soccer, disciplina classificata dagli esperti tra quelle di rischio più elevato in termini di contatto, un aspetto che resta il principale veicolo di circolazione del Covid-19. Non per questo la Lega Nazionale Dilettanti, attraverso il suo Dipartimento, ha smesso di sostenere lo sviluppo del beach soccer, tentando anche, nel cuore dell’estate 2020 (quando la situazione epidemiologica sembrava concedere uno spiraglio) di organizzare un serie di eventi, proprio con l’obiettivo di favorire la ripresa delle attività e di tenere viva l’attenzione sul movimento del calcio in spiaggia.
“Il beach soccer è stato costretto a fermarsi come tutti gli sport di contatto - ha spiegato Roberto Desini, coordinatore del Dipartimento Beach Soccer della LND - siamo i primi ad essere dispiaciuti per questo prolungato stato di fermo delle attività che, ovviamente, sono alla base della nostra mission. Da qualche tempo ho avuto modo di apprendere da alcuni articoli di stampa che in Italia non si investirebbe nel beach soccer: ciò non riguarda la Lega Nazionale Dilettanti che ha sostenuto ed incentivato lo sviluppo della disciplina sin dal suo esordio, ininterrottamente. Nel 2020 eravamo pronti a varare il primo campionato Under 20 e ad avviare i programmi della prima rappresentantiva nazionale giovanile di beach soccer. Tutto ciò a conferma della volontà di dare nuova linfa al movimento, partendo dalla cura dei vivai. E sarà tutto quello che faremo nel 2021 se questo maledetto virus sarà stato finalmente sconfitto”. Desini si sofferma anche su altri aspetti, in ambito normativo e progettuale. “In questo periodo non siamo stati con le mani in mano, come qualcuno vorrebbe far intendere - prosegue - stiamo programmando la prossima estate, sempre se il virus e le autorità lo consentiranno. Ci sono anche progetti per creare delle strutture stabili, in contatto con centri del CONI, e la programmazione di eventi internazionali con l’ok di Beach Soccer World Wide fino al 2023, grazie al bando cui ha partecipato il CR Sardegna per conto della Lega Nazionale Dilettanti”.
Il coordinatore del Dipartimento non tira indietro la gamba anche sulle questioni legate al futuro del movimento del ‘calcio in spiaggia’ italiano: “Abbiamo chiesto alla LND di farsi promotrice dell’apertura di un tavolo in FIGC che affronti le annose questioni dell’inquadramento dei club che praticano beach soccer e del tesseramento degli atleti. Se qualcuno si è sentito abbandonato, sicuramente non lo è stato da noi. Non entro nelle questioni della Nazionale, con la quale abbiamo un rapporto di proficua e serena collaborazione. Non vorrei però che qualche personaggio, che a vario titolo le ruota intorno, abbia alimentato false attese in alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi. Giocatori fantastici, che non vediamo l’ora di rivedere sul rettangolo di sabbia delle nostre arene”.