E’ l’appuntamento dei “dilettanti” per eccellenza, quello che per una settimana o giù di lì ti fa sentire come se partecipassi alla Champions League o indossassi l’azzurro della nazionale. Il Torneo delle Regioni ha più di cinquant’anni ma non li dimostra, visto che mantiene intatti fascino e prestigio. Non fa eccezione il calcio a cinque, che malgrado sia partito un po’ in ritardo al suo “gemello” a undici sta rapidamente scalando posizioni. E la “nuova” formula di quest’anno, con il Torneo delle Regioni per Rappresentative regionali di calcio a cinque maschile e calcio a cinque femminile abbinato alle categorie Allievi e Giovanissimi e non più al calcio a undici come avveniva nelle stagioni passate, contribuirà ad aumentarne la visibilità e l’importanza.
Tanti ragazzi hanno partecipato all’avvincente manifestazione che nel 2016 sarà organizzata dal Comitato Regionale Piemonte/Valle d’Aosta e che “andrà in scena” dal 19 al 26 marzo. Tra loro c’è Luca Leggiero, uno dei pilastri della nazionale italiana guidata da Roberto Menichelli che l’8 febbraio 2014 si laureò campione d’Europa nell’indimenticabile notte dello Sportpaleis ad Anversa. Luca, che all’epoca giocava in C1 con la Virtus Monopoli, ha avuto anche la fortuna di vincerlo il TdR, nel 2006/2007, e con noi torna indietro di qualche anno. “Un ricordo nitido, condito da tante emozioni”, racconta ripercorrendo la sua esperienza, “Per me era il primo torneo al di fuori del mio club, ho provato sensazioni bellissime. All’epoca giocavo in C1 ed era l’ultimo anno che potevo partecipare per limiti di età. Prima di allora la Puglia non aveva mai vinto e vincere è stata una gioia indescrivibile. Per noi era la nazionale dei campionati regionali, è stato un successo davvero importante”.
“A tutti i ragazzi che partecipano dico che ne vale assolutamente la pena”, prosegue Leggiero, “lo spirito deve essere quello di divertirsi e dare il massimo. E’ un punto di partenza per cercare di arrivare sempre più in alto. Personalmente ho avuto la fortuna di giocare il torneo e di vincerlo, oggi mi ritrovo a competere per traguardi ancora più importanti, a livello sia di club sia di nazionale. E’ una base per cercare di migliorarsi, sempre. Ovviamente è un bel trofeo da vincere, si gioca con un gruppo di ragazzi di tanti club diversi ma in rappresentanza di un’unica regione, la propria. Il massimo”.
Si può davvero dire che il Tdr sia stato un trampolino di lancio per Luca, che da qualche anno gioca nel Pescara e nella sua bacheca ha messo, oltre ai titoli con la nazionale, uno scudetto, una Final Eight di Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Ad aprile, poi, parteciperà alla Final Four di UEFA Futsal Cup con la squadra abruzzese. Un esempio da seguire, chissà che non sia di buon auspicio...